Viaggio "spesso" in treno, prendo l'Intercity Catania/Napoli (sottolineo che è l'unico treno che dalla Sicilia sale verso l'alto Italia, fermandosi però a Roma) circa tre volte l'anno per l'università e quello che mi è capitato di vivere durante questi viaggi ha dell'assurdo. Non voglio però elencare le mie esperienze su tutti i viaggi che ho fatto ma solo sull'ultimo svoltosi domenica 19 ottobre da Napoli verso Catania. Sembrava andare tutto bene, il treno è arrivato alla stazione Garibaldi di Napoli in perfetto orario ed è ripartito puntuale. Miracolo dei miracoli erano presenti le prese elettriche (quei begli esserini che ti permettono di collegare dispositivi elettronici durante il viaggio e che, in 3 anni di viaggi, ho trovato solo due volte, compreso il viaggio di domenica) ma, da quanto ho capito dalle lamentele di alcuni, non funzionavano a dovere. Avevo avvertito già da subito l'aria condizionata messa davvero forte, soprattutto trovandomi accanto al finestrino e quindi alla presa d'aria, ma pensavo fosse in via temporanea. Neanche arrivati a Salerno e già ero un pezzo di ghiaccio. Nulla ha potuto la felpa pesante e la sciarpa, avevo le gambe e la testa congelati. Appena è passato il capo treno ho fatto presente che il condizionatore era impostato troppo forte (soprattutto essendo Ottobre innoltrato) e la sua riposta mi ha lasciata allibita "non posso abbassarla, o la spengo o la tengo accesa".
Siamo nel 2014 e su un treno Intercity (che viaggia per più di 10 ore) non esiste un regolatore di temperatura. O l'aria condizionata (ovvero il ricambio d'aria) o niente.
Solo io sono sconcertata da una cosa simile?
La cosa ancora peggiore è che l'aria condizionata sia collegata con la presa d'aria e quindi se si vuole aria pulita si deve sopportare il condizionatore. Non vi dico come sono i viaggi di inverno proprio per lo stesso motivo. Un'aria così irrespirabile che dopo appena due ore hai già gli istinti suicidi. Quando poi il treno arriva a destinazione in orario si grida al miracolo, come se la norma fosse il ritardo e non viceversa. Una volta mi è capitato di arrivare a Catania con quasi un'ora di ritardo ma non ho potuto chiedere il rimborso perché non superava i 60 minuti (e ci sono paesi {cof cof Giappone cof cof} dove il rimborso ti arriva automaticamente anche per soli 5 minuti di ritardo, scuse incluse).
I biglietti del treno non sono regalati, non hanno prezzi così bassi che possano giustificare questa arretratezza dei vagoni. Eppure...
Giustamente mi viene da pensare: siamo passeggeri o merci?
Non esiste un servizio di ristorazione (bisogna ringraziare gli dei quando passa il carrello con il caffè e snack vari), i bagni sono in condizioni pietose, lo spazio per i bagagli è limitato (basta che ci siano quattro persone sulle otto che la fila può ospirare per non avere più un buco dove metteer neanche uno zaino), le poltrone sono scomode e piene di polvere (non oso immaginare quei poveri asmatici come si sentono) e le prese elettriche sono una rarità.
Non voglio entrare nel dettaglio della condizione ferroviaria siciliana (dico solo che l'alta velocità non esiste e che {almeno per la tratta Catania/Messina} esiste solo un tratto ferroviario per cui regionali e Intercity viaggiano sullo stesso binario) ma credo che veramente sia assurdo che in quest'epoca si debba viaggiare in queste condizioni. Mi chiedo perché siamo un paese dove poco e nulla viene speso per il servizio pubblico nonostante le tasse siano salatissime, dove ci si perde nella burocrazia e chi dovrebbe lavorare per i bisogni dei cittadini pensa solo a come riempirsi le tasche. E la dimostrazione ce l'abbiamo nelle piccole cose di ogni giorno, compresi i viaggi.
Un PS speciale va a chi respinge la tua richiesta
Non avete idea di cosa significhi soffrire il viaggio, degli incubi la notte prima il giorno x su quale posto ti capiterà, pregando che non sia quello contrario al senso di mancia, di come si debbano tenere gli occhi puntati fuori dal finestrino, odiando le gallerie e sperando comunque di non sentirsi male. Nessuno è obbligato a cambiare di posto ma abbiate la dignità di scusarvi con un "me ne sto fottendo se stai male" e non con la balla della sofferenza.
Concludo qui il primo post di questo "bellissimo" e nuovo blog.
Saluti~